Realizzare foto che riescano a congelare la caduta o il riflesso di una goccia d’ acqua è una delle fotografie che almeno una volta un fotografo ha provato a fare.
Su internet si trovano decine di tutorial che descrivono passo passo come realizzarne una, quindi fare lo stesso non aiuterebbe nessuno ne tantomeno noi.
Allora mi direte ” quindi di cosa parliamo? ” Parliamo di come ottimizzare al massimo i vari passaggi e di cio’ che non bisogna fare per ottenere ottime foto di gocce d’ acqua.
La prima cosa da evitare è l’ approssimazione nel preparare il set.
Curare i particolari ti permetterà di massimizzare il risultato finale.
Quindi prenditi tutto il tempo che ti serve. L’ utilizzo di una “fonte” che goccioli lentamente è fondamentale per catturarne la caduta e i riflessi delle gocce.
Assicurati sempre una continuità nel gocciolio dell’ acqua, questo ti consentirà di ottenere un ottimo un certo sincronismo tra la caduta della goccia è lo scatto.
Non devi seguire la goccia nel suo percorso, posiziona la fotocamera sul cavalletto, e calcola il tempo che impiega la goccia a raggiungere un determinato punto dove tu dovrai mettere a fuoco per catturare il movimento.
Non pensare a scattare in maniera ossessiva ogni goccia, aspetta, abbi pazienza e colpisci al momento giusto.
Cerca sempre il punto di ripresa migliore che ti dia il giusto riflesso.
Sfoca sempre lo sfondo. Isolare il soggetto in questo caso è importante per permettere a chi osserva la foto di “concentrarsi sulle gocce.
Tempi rapidi per catturare il movimento e diaframmi aperti ti aiuteranno ad ottenere il massimo da questa tipologia di scatti.
Fai prove, setta la macchina in vari modi ed osserva il risultato. Imparerai la differenza tra i vari diaframmi e tempi.
Avrei potuto cercare una bellissima immagine su internet per questo articolo, ma quando posso utilizzo sempre le foto scattate da me, perchè non solo il contenuto, ma anche le immagini devono migliorare. Quindi condividendole con voi ricevo critiche costruttive che arricchiscono sempre di più le mie conoscenze fotografiche.
Grazie.
Giovanni Morici.
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