Steve McCurry

Steve McCurry è nato il 24 febbraio 1950 in un piccolo sobborgo della città di Philadelphia in Pennsylvania.Si iscrisse presso la Penn State University per studiare fotografia e cinema. Si interessò molto alla fotografia quando iniziò a fotografare per il quotidiano della Penn State: The Daily Collegian.Dopo aver lavorato al Today’s Post presso il King of Prussia per due anni, partì per l’India come fotografo freelance.

È stato proprio in India che McCurry ha imparato a guardare ed aspettare la vita. “Se sai aspettare”, disse, “le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto”.
Steve McCurry scattò la foto a Gula al campo profughi di Nasir Bagh, nei pressi di Peshawar (in Pakistan), nel 1984.Inviato lì dal National Geographic per documentare la situazione dei profughi afgani dopo l’invasione, McCurry incontrò improvvisamente una ragazzina, che studiava in una scuola improvvisata all’interno del campo.

Il reporter ebbe quindi la rarissima possibilità di fotografare una donna afgana e infine realizzò lo scatto.La foto fu realizzata con una fotocamera Nikon FM2 ed un obiettivo Nikkor 105mm Ai-S F2.5;[2] la post produzione, invece, fu prodotta dalla società georgiana Graphic Art Service.Nonostante il nome della studentessa fosse ignoto, la foto venne intitolata la Ragazza afgana per poi esser pubblicata sulla copertina dell’edizione del giugno 1985 del National Geographic.Il ritratto del suo viso, velato parzialmente dal drappeggio rosso, i suoi occhi verde ghiaccio, disarmanti e pieni di umanità, e la sua espressione mista di paura, rabbia e voglia di riscatto sono diventati un simbolo del conflitto che dilania l’Afghanistan e allo stesso tempo di tutte le guerre che imperversano nel Medio Oriente.