Ecco cosa sono i filtri fotografici e a cosa servono

Un filtro ottico è un accessorio che altera le condizioni di ripresa originarie dell’ obiettivo. Esistono diverse tipologie di filtri, secondo le tipologie di foto. Vediamo di capire a cosa servono le varie tipologie di filtri.I filtri sono sudduivisi n base al materiale di cui sono costituiti, i primi filtri fotografici vennero realizzati in gelatina, poi comparvero i filtri stratificati (coated), costituiti da uno strato applicato su un supporto vetroso, attualmente i filtri sono realizzati per la maggior parte in vetro ottico o materie plastiche e dotati di supporti e montature differenziati a seconda degli apparecchi di ripresa adottati.

Filtro a densità neutra. 

Chiamati  comunemente filtri ND vengono utilizzati per diminuire la quantità di luce che colpisce il sensore, consentendo la scelta di un tempo di esposizione più lento o un diaframma più aperto. Il filtro ND è disponibile in diverse gradazioni normalmente da ND2 a ND16.I filtri neutri vengono utilizzati sia per foto di effetto sia per correggere una forte sovraesposizione.Viene spesso utilizzato per fotografare fontane o cascate, perchè l’ aumento del tempo di esposizione rende l’acqua in movimento più fluida e uniforme; altro impiego è quello in fotografia architettonica: l’aumento del tempo di esposizione fa sì che soggetti indesiderati (passanti, veicoli) “spariscano” dall’inquadratura per effetto del loro stesso movimento.

(foto personale)

Filtro ultravioletto.

I filtri UV sono utilizzati per assorbire delle lunghezze d’ onda che sono impercettibili  all’ occhio umano e che vengono registrate sulla foto aumentando ad esempio l’ effetto foschia  modificando la tonalità dei colori. Questi filtri funzionano in maniera egregia sopratutto in montagna o al mare, dove i raggi UV sono piu’ densi.

Molti fotografi utilizzano sempre questo filtro sull’obiettivo, anche come protezione dalla polvere e dai graffi.

 

Filtri di conversione colore.

 Nella fotografia digitale tali filtraggi si ottengono utilizzando la funzione di bilanciamento del bianco automatico o manuale, senza la necessità di filtri aggiuntivi. Le pellicole fotografiche a colori sono tarate per essere utilizzate per una singola temperatura di colore, in generale  per luce diurna o flash (5600K) e per luce al tungsteno (3200K). Fotografare ad una temperatura colore diversa da quella della pellicola utilizzata provoca una dominante cromatica che possiamo correggere in fase di ripresa utilizzando i filtri di conversione colore.Sono disponibili due categorie, classificate secondo la tabella Kodak Wratten:
1) La serie 80 (80A, 80B, 80C, 80D), di colore blu, per utilizzare le pellicole diurne alla luce al tungsteno.
2) La serie 85 (85, 85N3, 85N6, 85N9, 85B, 85C), di colore ambra, per utilizzare le pellicole per luce artificiale alla luce solare.
Nella fotografia digitale tali filtraggi si ottengono utilizzando la funzione di bilanciamento del bianco automatico o manuale, senza la necessità di filtri aggiuntivi.
 (fonte wikipedia)

Filtri per la correzione colore.

Quando bisogna correggere una minima dominante come esaltare un tramonto o un paesaggio innevato, si possono utilizzare  la serie 81 (ambra chiaro – 81EF, 81A, 81B, 81C, 81D) o la 82 (blu chiaro – 82A, 82B, 82C).
Nella fotografia digitale possiamo raggiungere lo stesso effetto  agendo sulle funzioni del bilanciamento del bianco.

Filtri per il bianco e nero.

I filtri  B/N vengono utilizzati nella fotografia monocromatica per gestire il contrasto.Una regola dice che, ogni filtro schiarisce il proprio colore e scurisce il complementare. Ad esempio se utilizziamo il filtro giallo aumenteremo il contrasto tra le nuvole e il cielo scurendo l’ azzurro del cielo.



Filtro polarizzatore.

Il  filtro polarizzatore blocca la luce non polarizzata, impedendo il passaggio di quella riflessa da altre superfici, e permette invece il passaggio di quella diretta.Possono essere ridotte cosi, le riflessioni poco gradite come quelle  sulle superfici lisce.Un’ esempio può essere un corso d’ acqua, che altrimenti apparirebbe bianco o molto chiaro a causa della riflessione della luce.Lo stesso discorso vale per il cielo che con l’ utilizzo di un polarizzatore appare più terso e saturo.Anche i riflessi di vetrine e finestre vengono ridotti, restituendo la trasparenza del vetro.E’ disponibile in 2 tipi, lineare e circolare; quest’ ultimo è stato introdotto per l’ utlizzo con obiettivi autofocus.Per ottenere i migliori risultati è preferibile scattare col sole posto di lato e la migliore riduzione dei riflessi si ottiene angolando a circa 30/45° l’ ottica rispetto alla superficie riflettente.
Agendo sulla ghiera rotante si ottengono diverse  saturazioni. Tocca a noi scegliere quale sia quella migliore per il nostro scatto.

Filtro infrarossi.

 L’infrarosso è una radiazione elettromagnetica con una lunghezza d’onda maggiore della luce visibile, ma minore delle onde radio.
Questo le rende “invisibili” al nostro sistema visivo, cosa che non avviene con i sensori CCD o CMOS delle fotocamere digitali. Queste radiazioni alterano l’ immagine sopratutto agendo sull’ esposizione. Per ovviare a questo problema le case costruttrici di fotocamere inseriscono un filtro IR-Cut o CutIR; che eliminano le radiazioni estreme come infrarossi e ultravioletti.
I filtri infrarossi vengono utilizzati per  rimuovere le lunghezze d’onda tipiche della luce visibile: in questo modo, al sensore, giunge esclusivamente la componente infrarossa. Componente infrarossa che, però, è tagliata dal filtro CutIR:  al fine di ottenere una foto all’infrarosso è quindi necessario allungare e di parecchio il tempo di esposizione in modo da ottenere un filtraggio “minimo” della componente infrarossa attraverso il CutIR. Oppure modificare la fotocamera eliminando il filtro Cutir, cosa che io sconsiglio di fare, almenochè uno si dedichi esclusivamente a questa tipologia di foto.

Filtri creativi 

In questa categoria rientrano una serie di filtri che aggiungono effetti particolari sulle foto (effetto stella, luci soft). Questi sono digradanti e soft-focus o flou.Con i programmi di fotoritocco questi tipi di filtri sono stati quasi sostituiti in fase di Post produzione

 (Le immagini d’ esempio sono tratte da google image)