DPI e PPI sono due termini che spesso si sentono quando si parla di fotografia, stampa e immagini digitali. Anche se a volte vengono usati come sinonimi, non sono proprio la stessa cosa. Vediamoli uno alla volta:
🎯 PPI – Pixel Per Inch (Pixel per pollice)
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Cosa significa: è il numero di pixel presenti in un pollice (2,54 cm) di un’immagine digitale.
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Dove conta: sugli schermi (monitor, smartphone, tablet…).
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Perché è importante: più alto è il PPI, più dettagliata e nitida appare l’immagine sullo schermo.
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Esempio: un’immagine 1920×1080 pixel su un monitor piccolo avrà un PPI alto (e sarà super nitida), mentre su uno schermo molto grande lo stesso file sarà più “sgranato” (basso PPI).
🎯 DPI – Dots Per Inch (Punti per pollice)
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Cosa significa: misura quanti puntini d’inchiostro una stampante mette in un pollice di carta.
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Dove conta: nella stampa (foto stampate, volantini, poster…).
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Perché è importante: un DPI più alto significa una stampa più dettagliata e precisa.
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Esempio: una stampa fotografica di alta qualità viene spesso fatta a 300 DPI.
📸 In pratica:
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Se stai guardando o lavorando su un file digitale, parli di PPI.
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Se stai preparando un’immagine per essere stampata, parli di DPI.
✨ Un trucchetto utile:
Se vuoi stampare bene una foto, cerca di avere almeno 300 PPI nell’immagine alla dimensione a cui la stamperai. Quindi, per stampare una foto 20×30 cm ad alta qualità, ti servirebbe un file di circa 2400×3600 pixel (300 pixel per ogni pollice).